domenica 20 febbraio 2011

Cavatappi

Apparve nell’alba, aveva in mano un cavatappi enorme, metallico.
-Dove cazzo l’hai preso?
-È l’unico che ho trovato uscendo.
Aprì la bottiglia in via Sant’Ottavio, bevemmo in cammino, tra i passanti assonnati. Qualcuno ci guardava stupito, altri offesi: genitori coi bambini, li portavano a scuola. Arrivammo un po’ sbronzi all’autogestione,
là ci dividemmo, rossi in volto, immersi in nuvole banali di rumore.
Semplicemente, ogni cosa era priva di senso: non chiedeva di averne.

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