Il clarinetto, incantatore di serpenti,
Saltella ansiogeno e argentino
Canta acuto e solo, d’ebano.
Il contrabbasso voce tiepida
nera di terra, di dita sulle corde
di attimi pizzicati.
Il batterista è una statua muta, e un’intera orchestra
Le braccia lasciano i piatti a dondolare
Coprono di suono e di ritmo le pelli.
La chitarra balla ed è un’ombra
Veloce, che passa, di legno e d’aria
E non tace, non tace e continua a ballare.
E la luna e la piazza sono incantate, io penso lontano
Passano due cappelli nell’ombra dietro a un muro,
è mezzanotte.
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