I tuoi frullati son parole e sarebbero
idee
macinate per la bocca molle degli umili
di tutti, ma oramai disossate, disarticolate in chiacchiere
servite sul piatto – è da dire,
d’argento – che è la tua “cultura”, fondamento
del tuo conto
(così in cielo come in terra)
in banca.
Cerchi concentrici: dentro l’intelligenza
(lucidata accessibile, presunta leggera)
un’idiozia bottegaia farisea e – dopotutto – scontata:
l’ingenuità pesta che è di casa in ogni
contemporaneità
(che ne soffoca la vita con fiori violacei
di convolvolo).
4 luglio 2012
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