La città stasera è una rabbia, radunata sotto la pioggia,
pugni chiusi e voci in coro;
la periferia un’ansia muta,
una calma di zenzero,
fa freddo, sempre più freddo.
Per i corsi lastricati, di fronte ai portici,
passano voci, striscioni, musica forte,
l’eco arriva lontano, la pioggia continua
sul fiume distante, gelido e nero,
fa freddo, sempre più freddo;
Si salta, si grida, le auto si fermano
la musica cessa e adesso si suda, un megafono
tossisce qualcosa, e riparte il corteo,
da lì in mezzo al freddo
un fiume che scotta.
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